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IN LIBRERIA - IL LAICO IMPERTINENTE - Michele Martelli - Manifestolibri

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"Senza la laicità, la democrazia è una scatola vuota"

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giovedì 4 ottobre 2012

OSTRICHE SÌ, CULTURA NO


Di Nicola Piovani da "Il Fatto Quotidiano"

Molti sanno quante difficoltà abbiano oggi in Italia le compagnie teatrali e di danza, i musicisti, gli artisti di giro insomma, il cui lavoro dipende in gran parte dalle organizzazioni comunali, provinciali, regionali. Quasi tutti i festival e le rassegne locali, che sono il sale della cultura civile del territorio, agonizzano sotto i tagli finanziari degli enti locali e le tournée vanno scomparendo. La vitalità culturale del nostro bel Paese vive molto sulle attività artistiche decentrate, ma, con i recenti tagli, gli operatori soffrono e rischiano la paralisi. Le giustificazioni degli amministratori del pubblico denaro ormai sono sempre le stesse, un ritornello disarmante: “Non ci sono più i fondi, le casse pubbliche sono vuote. Se dobbiamo tagliare agli asili nido, figuriamoci se possiamo finanziare iniziative artistiche e culturali. È la crisi, bellezza!”. Perciò quasi tutti noi ci abbiamo creduto, ci siamo rassegnati. “Se i soldi non ci sono, rinunciamo ai festival del jazz, del barocco, delle drammaturgie, della danza. La gente di provincia resti a casa a guardare la televisione e gli artisti, i tecnici, i lavoratori dello spettacolo restino pure disoccupati”. Poi però leggiamo i giornali dell’ultima settimana e scopriamo che molti consiglieri di regioni, province e comuni tritano in lussi – legali e non – cifre bastanti a finanziare valanghe di iniziative di spettacolo: spendono in poche cene sontuose denari sufficienti per un’intera stagione da camera. E la nostra irritazione cresce: rimborsi chilometrici per la casta sì, concerti popolari no; ostriche a sbafo sì, poesia pubblica no; festini in maschera sì, commedie musicali no.Mi auguro almeno che, dopo quel che è venuto fuori, per giustificare i tagli alle attività artistiche e per legittimare l’analfabetismo di regime, gli amministratori pubblici si inventino qualche altra balla. Quella di prima non regge più. 
P.S. Spesso, per denigrare gli atteggiamenti e la volgarità di certi pubblici ladri, si usa il termine“ alla matriciana”. Invito tutti noi a portare più rispetto alla matriciana, piatto meritevole e glorioso delle nostre tradizioni, che non merita di essere accostato a certi mascalzoni. C’è chi addirittura la preferisce alle ostriche delle cene elettorali.
Michele Martelli

«Ma perchè il Vangelo non dice mai se

Cristo ridesse?», chiesi senza una buona

ragione.

«Sono state legioni a domandarsi se Cristo

abbia riso. Credo che non abbia mai riso

perchè, onniscente come doveva essere il

figlio di Dio, sapeva cosa avremmo fatto

noi cristiani...»


Umberto Eco


Michele Martelli
Michele Martelli
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