-
-

IN LIBRERIA - IL LAICO IMPERTINENTE - Michele Martelli - Manifestolibri

-

"Senza la laicità, la democrazia è una scatola vuota"

-

lunedì 8 aprile 2013

LA NAVE DEI FOLLI


Si racconta che in età medioevale, in alcuni paesi nordici, all’inizio della primavera tutti i pazzi, cioè i cosiddetti socialmente anormali, i diversi e i giullari, gli eretici e i dissidenti, erano caricati a forza su di una nave senza timone che, trascinata al largo dalle correnti, finiva col fracassarsi contro i ghiacci. Una durissima misura repressiva di difesa dell’ordine costituito (fatto di caste e corporazioni chiuse e privilegiate) contro chi rivendicava rinnovamento, libertà, solidarietà e giustizia.
Ebbene, viene il dubbio che quei folli, un intero popolo di naviganti sbandati, senza guida e senza bussola, oggi siamo noi, e quella nave, abbandonata alla deriva ad inizio primavera, è l’Italia. Con la differenza che allora gli imbarcati a forza erano i veri sani di mente, gli innovatori, la speranza del futuro e del progresso, mentre oggi i veri folli e insensati siamo noi. Basta dire che la nostra sorte è temporaneamente in questi giorni affidata alla nomina presidenziale di dieci saggi (inutile e stratosferica follia, impietosamente rivelata e messa a nudo dal trabocchetto della recente falsa intervista a Valerio Onida).
Folle è stato aver votato col Porcellum, la legge truffa anticostituzionale imposta dal duo Berlusconi-Bossi per rendere ingovernabile il paese. E folle chi ha votato per il M5s, eterodiretto dalla cyberditta Casaleggio-Grillo, per protesta contro la partitocrazia, sperando in una nuova forza di governo che mirasse alla rinascita del paese, ma solo per scoprire, forse troppo tardi, che delle drammatiche sorti del paese i due proprietari autoreferenziali e gestori unici e incontrollati della ditta se ne impipano.
Folle chi ha votato per il Pdl, perché è apparso incredibilmente non ancora spaventato dalle fauci tritatutto del Caimano: in giro per il Gargano, la mia terra d’origine, popolata non di grandi speculatori finanziari ed evasori fiscali, ma, in massima parte, di gente comune che vive di agricoltura, pesca, artigianato e turismo estivo, mi sono imbattuto, appena giunto in un certo paesino, in tanto di manifesti che vantavano per il Pdl il primato elettorale assoluto in Capitanata: il 54% dei consensi! Ma se allungavi lo sguardo alla serie di scheletri di palazzi abusivi sulla costa, in attesa dei promessi prossimi (berlus)condoni edilizi, potevi forse intuire di quale propaganda elettorale quei consensi erano il frutto e di chi quella gente fosse la vittima ignara.
Folle chi ha votato per il Pd, un partito dimezzato, visibile solo a profilo alternato, sì che quando vedi la parte destra, catto-renziana, in questi giorni in ascesa, scompare quella sinistra, debolmente social-riformista, e viceversa. E difatti l’elettore del Pd non sa mai se sta esprimendo un voto di destra o di sinistra. E folle, ça va sans dire, chi ha votato la “lista civica” di Monti, cioè di colui che ha tentato di evitare la bancarotta del paese condannandolo alla recessione e alla disperazione. Con una cura che ha ridotto il paziente in fin di vita.
Folle il Parlamento, paradossalmente uscito dalle elezioni senza vinti né vincitori, e perciò paralizzato, incapace di esprimere un governo che governi. E dove salta agli occhi l’irragionevolezza degli eletti. Eletti per cosa?
Non si capisce infatti perché Bersani insista ancora e ostinatamente per un governo col M5s che un governo col Pd non lo vuole: non sarebbe stato meglio proporre fin da subito un esecutivo di personalità d’alto rilievo morale e culturale, al di fuori dei partiti, con un programma di pochi punti (in primo luogo la riforma della legge elettorale) che il M5s non avrebbe potuto rifiutare? È questa, mi pare, la sostanza delle proposte costruttive avanzate sulla stampa da Dario Fo e Adriano Celentano, che sono stati colpevolmente ignorati dal Pd di Bersani, dopo esser stati ignobilmente “usati” in campagna elettorale da Grillo-Casaleggio per essere poi “gettati” via con indifferenza.
Non si capisce poi perché il Pdl voglia a tutti i costi un “governissimo” col Pd. Per soffrire masochisticamente di voltastomaco, come ha elegantemente dichiarato in tv l’ineffabile Santanchè? Oppure, come si va blaterando, per affrontare i problemi del paese? Ma chi può fidarsi di questi figuri clonati, se sono stati loro a portare il paese sull’orlo del baratro? Perché tale inaudito “lecca lecca” dei “nemici comunisti”? Qui una spiegazioncina ci sarebbe, estremamente ovvia: il Caimano, col patto di governo col Pd, cerca di proteggersi dai processi, e dal rischio imminente del carcere o dell’esilio. “Non farò la fine di Craxi”, è il suo refrain. Dell’Italia che gli importa? Faccia pure la fine della Grecia. Eppure, per liberarci di Berlusconi, basterebbe votarne l’ineleggibilità.
Non si capisce infine perché M5s non voglia nessun governo con i partiti, né col Pd né con altri: forse ignorava che un parlamento senza esecutivo non funziona? che non si può legiferare senza governare? Si dice troppo facilmente: ma M5s è una forza antisistema, vuole azzerare i partiti e la democrazia rappresentativa, mira al 100% (parola di Grillo) degli eletti. Ma, se così fosse, sarebbe una forza eversiva, anticostituzionale, e bisognerebbe trarne le conseguenze. Il 100% dei consensi è (stato) il sogno di ogni dittatura totalitaria del Novecento. Di destra o di “sinistra”. Vogliamo replicare la tragedia in farsa? E ci starebbe, visto che Grillo è un comico.
Legittimo, a questo punto, il dubbio che lo slogan della “democrazia diretta” sia la foglia di fico di qualcos’altro. Ma è possibile che 163 parlamentari di M5s accettino di ridursi ad “automi” (lo ha appena ammesso con rammarico Tommaso Currò, deputato grillino dissidente) manovrati dall’esterno da uno o due grandi burattinai? che la loro delegazione parlamentare al Quirinale sia stata capeggiata da Grillo, un non eletto e un non parlamentare? che costui imperversi sul suo blog con giudizi e pregiudizi su tutto e su tutti, esponendo alla “gogna mediatica” ogni potenziale dissidente, definito “schizzo di merda digitale”, “mercenario”, “disturbatore, “troll”? che giochi a uomo mascherato col paese ridotto allo stremo? che lui, in tandem col suo guru apocalittico Casaleggio, ci tenga tutti in pugno, in ostaggio, eletti ed elettori, da oltre un mese?
Se così fosse, non esagera molto chi teme l’avvento di un nuovo salvatore della patria: Grillusconi. Dalla padella nella brace. Che dio ce ne scampi e liberi!
Michele Martelli

«Ma perchè il Vangelo non dice mai se

Cristo ridesse?», chiesi senza una buona

ragione.

«Sono state legioni a domandarsi se Cristo

abbia riso. Credo che non abbia mai riso

perchè, onniscente come doveva essere il

figlio di Dio, sapeva cosa avremmo fatto

noi cristiani...»


Umberto Eco


Michele Martelli
Michele Martelli
Michele Martelli